top of page

Io, Pinocchio

 

Scritto da: Marco Nateri e Gianluca Erriu

Ideazione, regia, scenografia e costumi: Marco Nateri

Coreografie: Sara Pischedda

Musica originale: Marco Caredda

Interpreti: Sara Pischedda e Riccardo Zoccheddu

Voci: Cesare Saliu

Costumi e stoffe: Stefania Dessì

 

Una grigia mattina di novembre, negli anni ’40 del Novecento.

A casa, come in un nido, un bambino gioca sul tappeto della sua stanza. Filtrano appena, ovattati, gli echi incomprensibili, plumbei e distanti di storie di conflitto; ci vorrebbe allora una casetta piccina piccina proprio dentro alla cameretta, per sentirsi davvero protetti e sognare la miriade di colori del Carnevale.

“Riuscirò a convincere la mamma a indossare un costume da fatina e a giocare con me, quest’anno?”

Ecco subito un vorticare di coriandoli! A Carnevale ognuno può inventare sé stesso, può nascondersi per dire la verità; oppure, saltar fuori a sorpresa! Si può ora giocare a rovesciare la realtà e rivelarne anche la voce più fragile, quella che di solito nessuno sente, quella che nessuno ascolta.

E poi giocare, giocare, giocare!  “La mamma non sarà più tanto severa a Carnevale, ma giocheremo assieme e rideremo e mi cullerà come il mare”.  Allora, dalla piccola casa dei sogni spuntano fuori strani e vivaci compagni di gioco a popolare un mondo fantastico e caleidoscopico, eppure tanto vero e sincero.

Io, Pinocchio non è un Pinocchio diverso da quello di Carlo Collodi, le sue avventure raccontano la storia di un bambino che cerca affetto, famiglia, amici. I bambini cercano ascolto, il mondo dei grandi avanza invece freddo e pesante, non vede e non comprende, spesso non si cura di sfumature più chiare e nette, di un bisogno di verità e sicurezza. Le voci dei bambini sono più salde delle nostre, anche se più sottili, perché non raccontano compromessi. I bambini di tutto il mondo cercano giustizia, il mondo dei grandi è invece un mondo iniquo, e invade con i suoi meccanismi la vita dei piccoli: si rinfrange nella violenza del bullismo, nella spietata atrocità del lavoro minorile, nell’indifferenza. In questa storia è un bambino a parlare, a rivendicare attenzione, riconoscimento, rispetto - e il diritto di non venir considerato un adulto in miniatura. In questo racconto, il Grillo, Mangiafuoco, il Gatto e la Volpe, Lucignolo e Lumaca prendono voce e vita attraverso il racconto e le animazioni del piccolo attore Riccardo Zoccheddu. Un racconto in prosa, versi e immagini accompagnato dalle musiche originali di Marco Caredda e dalla danza di Sara Pischedda.

 

bottom of page